La programmazione degli eventi di una Città a vocazione turistica
Grazie alla diffusione sempre più capillare di una cultura superficiale dell’utilizzo di Internet, la percentuale di turisti che sognano, pianificano e concretizzano la propria vacanza su Internet è in costante aumento di anno in anno (ma questo avviene già da una decina d’anni per chi non lo sapesse…).
Il lato positivo dell’avvento delle tecnologie informatiche è senz’altro che anche una piccolissima struttura ricettiva è in grado di crearsi un proprio mercato anche applicando piccole e semplici pratiche di marketing “fatte in casa”.
Il lato, diciamo, negativo è che la concorrenza è sempre più numerosa, quindi, spietata ed agguerrita.
Con l’avvento dei portali di prenotazioni online abbiamo assistito alla nascita di nuove destinazioni turistiche e, contestualmente, alla perdita di appeal di altre, seppur famose, località.
Come dicevo poc’anzi, la concorrenza è sempre più numerosa e, per emergere o perlomeno restare a galla, una località turistica deve fare del suo meglio per offrire attrattive e “motivazioni” per essere visitata.
La prima e più elementare pratica da mettere in atto è senz’altro una programmazione degli eventi ben studiata sulle esigenze della località.
Detta programmazione degli eventi turistici deve avere sempre in mente lo storico dell’occupazione degli anni precedenti. Infatti, essa dovrà tendere ad attrarre nuovi ospiti laddove negli anni precedenti si è avuta un’occupazione non soddisfacente. Il primo errore che si potrebbe commettere è quello di non prevedere eventi dove, storicamente, si ha il tutto esaurito. In questo caso i turisti che affollano la città, ad esempio a Ferragosto, non trovando adeguati servizi ed intrattenimenti, gli anni successivi saranno portati a cercare altre soluzioni.
Quindi, mantenere gli eventi tipici e puntare al potenziamento degli eventi nei periodi di scarsa affluenza per incentivare la domanda è, secondo me, la strategia più coerente da seguire.
Altro fattore da tenere in considerazione è che, prima di definire degli eventi, bisogna avere bene in mente il proprio target. Se puntiamo al turismo giovanile sarebbe bello organizzare contest tra rapper e di break dance, gare di skate ed incentivare gli imprenditori locali ad attrezzarsi con strutture adatte all’intrattenimento dei giovani, magari con moto ad acqua, scivoli e cocktail bar sulle spiagge a tutte le ore con musica e giochi acquatici (per le località di mare). Diversamente, se vogliamo rivolgerci ad una platea di persone “diversamente giovani”, dovremo prevedere tranquillità, relax, centri benessere e, magari, sale da ballo e da gioco.
Qualsiasi sia la nostra scelta, dovrà essere un tutt’uno con i regolamenti comunali che l’Amministrazione andrà ad adottare. Non ci si può porre come località di relax e permettere schiamazzi notturni, così come non ci si può aprire ai giovani impedendo ai locali notturni di alzare il volume della musica.
Senza sapere a chi stiamo rivolgendo le nostre offerte, non potremo mai offrire un servizio adeguato ad alcuno.
Terzo fattore, che poi è quello che mi ha portato a scrivere questo post, è che la programmazione va conclusa almeno otto mesi prima dell’evento stesso. Ad esempio a Settembre bisognerebbe avere già opzionati tutti gli “attori” della nostra programmazione per l’estate successiva.
Perché la programmazione degli eventi dev’essere realizzata con così largo anticipo? Perché in questo modo la programmazione degli eventi diventa un attrattore turistico e non un qualcosa di cui nessuno conosce l’esistenza e che i nostri ospiti leggono su un volantino trovato per strada…per caso!
La funzione della programmazione è quella di inviare il calendario completo degli eventi a tutti i tour operator, le agenzie di viaggio e soprattutto agli hotel del territorio in modo che anch’essi possano rendersi parte attiva dell’iniziativa promuovendo offerte ad hoc.
Per concludere questo post vi lascio ad un’immagine tratta dal sito web della mia Città: Sorrento. Non la commento…lascio questo compito a voi.