Il day use è realtà anche in Italia: una nuova opportunità di revenue

Day use: l’hotel si apre all’utilizzo giornaliero. Una importante opportunità per massimizzare il revenue.

Che si tratti di camere, della piscina, del centro benessere o del ristorante, l’importante è aprire le porte all’esterno.

Un nuovo modo di intendere l’ospitalità che non è più relegata al mondo del pernottamento, ma si apre all’offerta dei servizi anche ai residenti ed ai turisti della “gita fuori porta“.

Cos’è e come funziona il day use? C’è tutto un segmento di mercato turistico che viene totalmente ignorato dal mondo alberghiero. E’ il mondo della “toccata e fuga“, di coloro che si recano in una Città turistica per trascorrere una giornata “diversa” fatta di passeggiate lungo il corso cittadino, un gelato e rientro in giornata.

E’ questo il segmento che si vuole intercettare con l’offerta di servizi ad “uso diurno“. Una camera d’appoggio per una doccia, un momento di relax e, perché no, l’utilizzo dei servizi dell’hotel. In media la tariffa di una camera per uso diurno prevede uno sconto dal 40% al 70% sulle tariffe standard e permette l’utilizzo della camera per circa 4 o 5 ore (in alcuni casi di meno, in altri di più a discrezione della struttura).

Esiste un altro, significativo, segmento che si può intercettare grazie all’offerta di servizi giornalieri: i clienti business. Sono sempre di più, infatti, le persone che si spostano per lavoro e non hanno abbastanza tempo per fermarsi una giornata intera in hotel. Offrire servizi in day use è un’importante opportunità per intercettare un segmento di mercato che, soprattutto in alcune città, può significare un incremento di fatturato notevole.

Perché offrire servizi in day use? Perché è un’ottima pratica per massimizzare i ricavi. Gli appassionati di Revenue Management avranno già iniziato a farsi due conti e mi sembra di riuscire a vedere un sorrisino furbo farsi largo al pensiero delle opportunità che questa pratica significa per il management di una struttura ricettiva.

Considerando che normalmente una struttura ricettiva non raggiunge “mai” un’occupazione del 100%, ciò significa che ogni giorno abbiamo almeno una o due camere libere, numero che aumenta all’aumentare della capienza della struttura. Queste camere potrebbero essere destinate al “day use“.

In Italia, da poco, abbiamo assistito al lancio di un portale specializzato nell’offerta di servizi day use. Si tratta di Day Break Hotels che si colloca come punto di incontro tra la domanda e l’offerta di servizi ad uso giornaliero. Servizi che, usualmente, vengono offerti dalle 10.00 alle 18.00 e che permettono di diversificare l’offerta della struttura ricettiva.

Day Break Hotels, oltre al portale, è fruibile anche da dispositivi mobile grazie ad un’app progettata sia per iOS che per Android e permette di vendere, oltre alle camere, anche servizi supplementari quali sale meeting, trattamenti al centro benessere, ingresso in piscina, pranzi e cene al ristorante ed ogni altra sorte di servizi che, fino ad oggi, erano offerti solo ai clienti dell’hotel.

Marcello Coppola

Tecnico hardware e docente di informatica prima. IT manager e capo ricevimento in hotel poi. La vita è troppo breve per riuscire a sperimentare tutto ciò che vorrei. Per questo ho deciso di dare vita ad Atlantis Innovation Lab: un laboratorio grazie al quale aiutare le aziende ad accogliere l'innovazione. Credo che la formazione continua sia la prerogativa di ogni professionista.

2 pensieri riguardo “Il day use è realtà anche in Italia: una nuova opportunità di revenue

  • 11 Giugno 2013 in 15:30
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    Vorrei sottolineare che il c.d. “day use” è illegale per gli hotel ordinari. Le normative vigenti, pur vetuste, prevedono tale facoltà solo per le (invero rare) autorizzazioni c.d. “Albergo diurno”. L’applicazione del day use configura un illecito amministrativo oltre a probabile illecito penale riguardo la notifica di P.S. ed evasione di contributo di soggiorno.
    Non dimentichiamo poi che non è possibile affittare la stessa camera due volte nella stessa giornata (ovvero anche distinguendo giorno e notte…).
    Non ultimo, la clientela non sarà probabilmente solo business…

    • 12 Giugno 2013 in 08:50
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      Riguardo alla notifica alla Polizia di Stato, essa è dovuta per segnalare il pernotto presso una sede diversa dal proprio domicilio, quindi la comunicazione non ha ragion d’essere qualora una persona si rechi in un hotel per usufruire della piscina acquistando, contestualmente, l’utilizzo di una camera per un riposo pomeridiano.
      Riguardo alla tassa di soggiorno, come da regolamento delle principali città italiane, essa è calcolata “a notte”. Insomma, anch’essa è collegata al pernotto in una struttura ricettiva e non nell’utilizzo dei servizi accessori.
      L’unico nodo da sciogliere è quello relativo alla “normativa vigente” da lei menzionata. Non sono riuscito a trovare i divieti di cui scrive. Pertanto le sarei grato se volesse fornirmi dei riferimenti più precisi o, ancora meglio, un link alla risorsa specifica.
      Grazie mille 🙂

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