Vendita tramite le OLTA: quante camere in allotment?

Disponibilità ed allotment sui portali online: come gestirli?

Oggigiorno sono veramente poche le strutture ricettive che non sono presenti sui maggiori portali per le prenotazioni online quali Booking.com ed Expedia.

Una questione sempre viva ed interessante riguarda la quantità di camere da mettere in vendita su ogni portale.

C’è chi inserisce tutte le camere dell’hotel su tutti i portali ed appena entra una prenotazione provvede a diminuire la disponibilità su tutte le extranet. Ciò comporta un rischio notevole. Mettiamo il caso che è in programma un evento nella nostra città. Un’agenzia di viaggi ben avveduta, utilizzando strumenti quali Trivago, riesce a vedere che nell’Hotel Royal ci sono 20 camere in vendita su Booking.com, 20 camere in vendita su Expedia e 20 camere tramite il sito ufficiale. In tre passaggi, quindi, prenota tutte le 60 camere. Peccato che l’hotel ne abbia soltanto 20!

C’è, poi, chi suddivide la disponibilità totale tra i vari canali online in base alla conversione. Per cui possiamo suddividere le 20 camere disponibili offrendone 10 a Booking.com, 5 ad Expedia e 5 al sito ufficiale. Riprendendo l’esempio di prima, un’ipotetica agenzia riuscirebbe a prenotare tutte le camere alla stessa identica tariffa e sappiamo che questo non è un bene se attuiamo le più elementari basi del Revenue Management: la tariffa deve aumentare in proporzione alla diminuzione della disponibilità.

C’è chi, invece, mette in vendita un numero predeterminato di camere su ogni portale. Ad esempio Booking.com, per l’inserimento nel programma “hotel preferiti” richiede un allotment garantito, ad esempio due camere. In questo caso possiamo inserire se non proprio due, massimo cinque camere in vendita su Booking.com

Perché mettere in vendita massimo cinque camere su Booking.com? Perché è proprio da questo numero di camere che Booking.com inserisce un “alert” del tipo “solo 5 camere rimanenti” il che trasmette un certo senso di urgenza nel completare il processo di prenotazione.

Inoltre, questo sistema previene da eventuali “malintenzionati“. Mettiamo il caso che nella nostra città è in programma un evento importante. Un nostro concorrente blocca tutte le camere che abbiamo messo in vendita. Sfruttando le modalità di cancellazione che, nella maggior parte dei casi, consentono di cancellare fino a sette giorni prima dell’arrivo senza incorrere in penali, il concorrente in questione avrà tutto il tempo di incamerare il numero di prenotazioni che gli occorrono tenendo voi fuori dai giochi, per poi rilasciare la disponibilità a sette giorni dall’evento. Data nella quale, presumibilmente, quasi tutti i partecipanti avranno già trovato una sistemazione.

Un fattore ancora più importante è che vendendo le camere un po’ alla volta, avremo la possibilità di poter variare la tariffa all’aumentare delle prenotazioni, come dicevamo prima. In questo modo saremo in grado di massimizzare i ricavi.

Qualcuno potrà obiettare che, in questo modo, non riusciremo a prendere prenotazioni per gruppetti famigliari o di amici superiori alle cinque camere, ma, considerando la percentuale di questa tipologia di prenotazioni, personalmente, ritengo trascurabile questo fattore in relazione ai benefici ai quali bisognerebbe rinunciare. Inoltre, bisogna considerare che coloro che prenotano un numero cospicuo di camere, invia, usualmente, sempre la richiesta via email per riuscire a spuntare una tariffa migliore.

Mi auguro di aver offerto degli spunti interessanti su cui riflettere. Se volete esprimere il vostro punto di vista nei commenti sarà un piacere leggere il vostro parere 🙂

P.S. Il presente articolo è stato ispirato da uno status su Facebook degli amici di Mind Lab Hotel

Marcello Coppola

Tecnico hardware e docente di informatica prima. IT manager e capo ricevimento in hotel poi. La vita è troppo breve per riuscire a sperimentare tutto ciò che vorrei. Per questo ho deciso di dare vita ad Atlantis Innovation Lab: un laboratorio grazie al quale aiutare le aziende ad accogliere l'innovazione. Credo che la formazione continua sia la prerogativa di ogni professionista.