Usate la web analytics per sapere con chi parlate

Sempre più strutture turistiche decidono di affacciarsi nel mondo del web e di creare la propria identità online.

Sempre più strutture turistiche decidono di realizzare un sito web, creare la propria pagina fan su Facebook, pubblicare qualche video su Youtube e proporre offerte speciali e pacchetti vacanze.

Sempre più strutture turistiche comunicano su Internet, ma…con chi comunicano?

Vorrei condividere con voi una piccola riflessione. Mi accorgo, di solito, di non comunicare con tutti allo stesso modo. Con gli amici sono sempre più sorridente che con gli altri, uso terminologie proprie della mia “tribù”, sovente parlo in dialetto. Con le persone che conosco in ambito lavorativo parlo in italiano e cerco di mantenere un’espressione del viso che faccia trasparire una certa serietà (perché nel mondo del lavoro non bisogna mai far trasparire che ci si diverte). Con le persone anziane parlo maggiormente in dialetto. Con i bimbi parlo e gesticolo come un idiota, lo ammetto 🙂

Perché questa riflessione? Perché spesso ci impegniamo tanto per realizzare e promuovere offerte speciali e pacchetti vacanze, per scrivere contenuti interessanti per chi vuole venire in vacanza nel nostro paese, ma, in realtà, non abbiamo nessuna idea del target al quale ci stiamo rivolgendo. Ciò cosa comporta? Che utilizziamo in Internet lo stesso linguaggio che usiamo sui cataloghi cartacei. Che riversiamo sul nostro sito web gli stessi pacchetti proposti e riproposti dall’epoca in cui Thomas Cook iniziava ad organizzare i primi viaggi organizzati 🙂

Basta leggere un po’ di statistiche per capire che in Internet comunichiamo per la stragrande maggioranza con persone di età compresa tra i 18 ed i 44 anni in cui notiamo un ulteriore maggioranza di giovani tra i 25 ed i 34 anni. Sono loro con cui stiamo comunicando. Sono loro che vengono a cercarci per prenotare una stanza.

Cosa significa? Prima di tutto smettiamola di offrire spumante e cesto di frutta all’arrivo cercando di incentivare le prenotazioni. Seconda considerazione da fare è che dobbiamo rivedere “totalmente” la nostra comunicazione. Un linguaggio troppo istituzionale, per quanto possa rendervi orgogliosi, rischia di far trasparire un’idea di albergo anacronistica. Più che sulla dicitura “oasi di relax immersa nel verde tra il canto dei cuculi e lo scroscio del ruscello adiacente il romantico giardino lacustre” puntate su un concreto “collegamento WiFi gratuito accessibile in tutta la struttura…a dieci minuti a piedi dalla spiaggia…nelle vicinanze potrete trovare pub, pizzerie, discobar e discoteche aperte tutta la notte”. Logicamente ciò dovrebbe rispecchiare la realtà della vostra location.

In parole povere, tutto quello che una volta veniva accuratamente omesso dalla descrizione dell’hotel perché sarebbe finito su cataloghi cartacei la cui funzione era quella di attirare il consenso di turisti di terza età, oggi, su Internet, va ripreso, riconsiderato e pubblicizzato.

Piccolo consiglio: avvaletevi di sistemi di Web Analytics come Google Analytics e Insights di Facebook per capire chi vi cerca e chi legge i contenuti che pubblicate su Internet, dopodiché vagliate attentamente se il linguaggio che state utilizzando è performante per la vostra platea. Se non lo è, modificatelo ed iniziate da subito a godere dei benefici.

C’è tutto un mondo in rete che non aspetta altro che gli sussurriate le parole di cui hanno bisogno. Fatelo!

Marcello Coppola

Tecnico hardware e docente di informatica prima. IT manager e capo ricevimento in hotel poi. La vita è troppo breve per riuscire a sperimentare tutto ciò che vorrei. Per questo ho deciso di dare vita ad Atlantis Innovation Lab: un laboratorio grazie al quale aiutare le aziende ad accogliere l'innovazione. Credo che la formazione continua sia la prerogativa di ogni professionista.